Le coliche nei neonati: da cosa sono portate e come affrontarle

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Se il vostro bambino ha meno di 5 mesi, piange per buona parte della giornata e non sembra mai trovare pace, neppure di notte e dopo aver mangiato, è probabile che soffra di coliche.

Questo disturbo, che di solito è transitorio e privo di conseguenze a lungo termine , è dovuto alla presenza di aria o gas dentro l’addome che provoca un fastidioso mal di pancia.

Pur non essendo una vera e propria malattia, le coliche nel neonato sono un disturbo che crea molta ansia nei genitori, soprattutto per il fatto che il pianto del bambino appare inconsolabile; inoltre il neonato, non riuscendo a riposare correttamente, sarà sempre più irritato e nervoso esplodendo in pianti continui ed estenuanti. Vediamo quindi insieme in cosa consiste e come affrontare questo disturbo nei bambini di età inferiore ai 5/6 mesi.

Come capire se vostro figlio soffre di coliche

Questo disturbo colpisce in media 30/40 lattanti su 100, con un’incidenza maggiore per quanto riguarda i neonati al primo e secondo mese di vita. Di solito, i bambini che soffrono di coliche manifestano i primi sintomi intorno le 2 o 3 settimane dalla nascita ed hanno un picco intorno le 6 settimane, per poi migliorare in modo significativo tra i 3 e i 4 mesi. Solo un 10/ 15 per cento di bambini potrebbe continuare a soffrire di coliche fino al quinto mese.

In generale per capire se vostro figlio ha le coliche si deve osservare la regola del “3”:

  • se il bambino piange per 3 ore al giorno,
  • per più di 3 giorni a settimana
  • e per almeno 3 settimane consecutive allora è probabile che si tratti di coliche.

Una madre attenta potrebbe riuscire a capire che il suo bambino soffre di coliche già dal modo in cui piange: in caso di coliche, infatti, le sue grida saranno molto più acute del normale e le crisi di pianto potrebbero iniziare e terminare improvvisamente senza essere collegate a nessun apparente motivo.

Se non siete sicure che vostro figlio pianga per via delle coliche  rivolgetevi al medico che esaminando l’addome del bambino vi potrò confermare o meno la diagnosi: in genere, infatti, la pancia di un neonato che soffre di questo disturbo tenderà ad essere gonfia e piena d’aria, a causa del gas presente.

Tale eccesso di gas spesso è ulteriormente aggravato dal fatto che il bambino piange in continuazione, ingoiando altra aria che finisce nella sua pancia.

Altri sintomi che potrebbero aiutarvi a capire che il vostro bambino ha le coliche sono il fatto che durante le crisi di pianto:

  • inarchi la schiena,
  • tiri verso il petto
  • oppure estenda le gambine come per volersi liberare di qualcosa.

E’ molto facile che vostro figlio, facendo questi movimenti, riesca ad espellere un po’ d’aria alleviando così da solo il fastidio.

Perché questo disturbo è così frequente nei lattanti?

Le cause per cui le coliche si manifestino così frequentemente nei bambini molto piccoli sono ancora ignote, anche perché di fatto non esistono differenze significative fra bambini allattati al seno e bambini nutriti con latte artificiale.

Da una parte, l’elevata incidenza del fenomeno sembra essere collegata al fatto che l’apparato gastrointestinale del neonato di uno o due mesi è ancora relativamente immaturo rispetto a quello di un bambino più grande.

Alcuni studi hanno inoltre dimostrato che i bambini con coliche hanno una microflora intestinale diversa rispetto ai bambini che non soffrono di coliche, pertanto potrebbe essere utile il trattamento con pro-biotici (in particolare Lactobacillus reuteri).

Infine, si ritiene che le coliche siano la manifestazione fisica dell’ansia e del nervosismo che contraddistingue i bambini più sensibili, i quali utilizzano il pianto come valvola di sfogo per esternare il loro senso di frustrazione.

Potrebbe anche darsi che il mal di pancia del bambino sia legato ad altri fattori, come ad esempio un’infezione intestinale o un problema alle vie urinarie.

Controllate sempre quantità e consistenza delle feci del vostro bambino: feci molli, di odore acido o striate di muco o sangue potrebbero far pensare ad una gastroenterite che potrebbe essere causa di flatulenza e dolori addominali, oltre che di vomito e febbre.

In tal caso contattare subito il medico per evitare che il bambino si disidrati.

L’alimentazione della mamma che allatta può provocare coliche nel bambino?

Abbiamo voluto affrontare separatamente questa domanda perché di sicuro molte di voi se la saranno posta qualora stiate alimentando al seno il vostro bambino e questi abbia manifestato i primi sintomi di coliche.

In generale, possiamo dire che una dieta troppo ricca di zuccheri e grassi può non essere gradita al bambino perché il vostro latte potrebbe essere troppo grasso per il suo ancora debole apparato digerente.

Tuttavia non vi sono evidenze dirette che la vostra alimentazione possa essere la causa scatenante delle coliche nel neonato: sarà casomai una concausa qualora il bimbo fosse già predisposto.

Ne è una prova il fatto che le coliche colpiscano indistintamente bambini allattati al seno e bambini nutriti con formula.

Tuttavia se assumendo alcuni cibi il bambino dovesse essere più irrequieto, è probabile che questo alimento, passando nel latte, possa provocargli qualche spiacevole effetto collaterale. Cercate quindi se non di eliminarlo almeno di limitarne l’assunzione almeno per i primi 4 o 5 mesi di vita del bambino.

Fra i cibi che maggiormente potrebbero dargli fastidio ci sono le uova, la frutta a guscio, i legumi non decorticati, la caffeina e in generali i cibi molto grassi come i dolci e i salumi.

Un’altra categoria di alimenti che secondo alcuni medici (ma i pareri non sono unanimi) potrebbe provocare coliche nel neonato è quella lattiero- casearia, tanto che talvolta viene consigliato alle madri che allattano di escludere latte, formaggio e yogurt dalla propria dieta al fine di ridurre l’incidenza di coliche nel bambino.

Discorso del tutto diverso nel caso di neonati allattati con latte artificiale, nei quali un’elevata frequenza di coliche, spesso associata a feci molli o diarrea vera e propria, potrebbe essere segnale di un’intolleranza o di un’allergia alle proteine del latte.

In tal caso il medico potrebbe consigliarvi del latte in polvere specifico in cui la proteina del latte è stata ripartita per essere maggiormente assimilabile, oppure nei casi più gravi ricorrere a formule a base di latte di soia o altri vegetali in cui il lattosio non è presente.

Come affrontare le coliche nel bambino

Avere un bambino che soffre di coliche può essere molto stressante per i genitori: il suo pianto sembrerà inconsolabile e le crisi potrebbero manifestarsi più volte nell’arco della giornata interrompendo la quiete e l’armonia della casa.

Ed anche se in commercio esistono vari prodotti consigliati per lenire il fastidio delle coliche nei lattanti, finora nessuno fra questi si è rivelato efficace al cento per cento! Cercate quindi di non farvi prendere dallo sconforto e di cogliere tutte le occasioni in cui il bambino è calmo per ricaricarvi e recuperare un po’ di forze ed energie.

Fra le soluzioni migliori per contrastare le coliche nel neonato ci sono ancora quelle meccaniche, come fare dei lievi massaggi circolari al pancino per favorire l’espulsione del gas, oppure dare dei colpetti alla schiena del piccolo tenendolo appoggiato sulla pancia.

Si tratta di rimedi del tutto naturali che le mamme da sempre hanno usato ed usano per ridurre il dolore delle coliche nei lattanti, e possono servire anche a calmare e tranquillizzare il bambino.

Per le coliche del neonato i rimedi naturali sono le tisane a base di finocchio o degli sciroppi sempre a base di semi di questa pianta, sulla cui efficacia non tutti sono concordi, anche se potrebbe avere un effetto rilassante sulla parete addominale e favorire inoltre la fuoriuscita del gas.

Ad ogni modo ogni madre da perfetta conoscitrice del proprio bambino riuscirà col tempo ad escogitare i propri metodi per lenire il dolore e tranquillizzare il bambino durante una crisi, individuando da sola cosa è meglio fare in caso di coliche soprattutto se frequenti ed ostinate.

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